giovedì 31 gennaio 2008

Mafia, beni per 300 milioni di euro sequestrati al prestanome del boss Matteo Messina Denaro

Secondo la Dia, dietro all'imprenditore siciliano Giuseppe Grigoli, l'ultimo padrino latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Oltre a società e supermercati, sequestrati 133 terreni e 220 fabbricati

PALERMO - Beni per un valore di 300 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia all'imprenditore della grande distribuzione Giuseppe Grigoli, ritenuto un prestanome del boss trapanese Matteo Messina Denaro, ultimo capo storico di Cosa Nostra ancora latitante. Già il 20 dicembre scorso a Grigoli, 59 anni, erano stati sequestrati una società e decine di supermercati a marchio Despar in tutta la Sicilia. Ulteriori indagini hanno consentito di individuare adesso un'altra società oltre a un patrimonio immobiliare immenso, costituito da centinaia di terreni e di fabbricati in tutta la Sicilia. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal gip Donatella Puleo, a conclusione delle indagini coordinate dai procuratori aggiunti Giuseppe Pignatone e Roberto Scarpinato e dai sostituti Michele Prestipino, Marzia Sabella, Roberto Piscitello e Costantino De Robbio. Il sequestro riguarda in particolare quote sociali della società "Grigoli distribuzione srl", per un valore di 14 milioni di euro, e inoltre 133 terreni per un'estensione complessiva di 60 ettari, e 220 fabbricati. Si tratta in parte degli immobili in cui si trovano magazzini e decine di punti vendita "Despar" che fanno capo a Grigoli, e sequestrati come attività economiche il 20 dicembre alla società "Gruppo 6 Gdo", controllata dallo stesso imprenditore. Grigoli, originario di Castelvetrano, in provincia di Trapani, è stato arrestato nel dicembre scorso con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli investigatori sono giunti a lui anche grazie all'analisi dei pizzini ritrovati nel covo dove, lo scorso anno, è stato arrestato Bernardo Provenzano. In particolare, in alcuni dei messaggi scambiati dal boss corleonese con Messina Denaro e l'agrigentino Giuseppe Falsone, si discuteva della presenza nell'agrigentino di supermercati riconducibili a Grigoli.
(31 gennaio 2008)

1 commento:

Lady Oscar ha detto...

Ma parlate sempre di mafia a Corleone?Cercate di cambiare articoli ogni tanto!