lunedì 18 febbraio 2008

Anna Finocchiaro: "Sicilia, io ci sono"

A Roma, davanti all'Assemblea del Partito Democratico, Anna Finocchiaro ha annunciato la sua candidatura ufficiale alla Regione. Apertura verso la Borsellino per un centrosinistra unito: "A lei dobbiamo molto tutti"

ROMA - "Sono disponibile a candidarmi nell'unità del centrosinistra e se Rita Borsellino sarà con me". La formalizzazione della disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia, Anna Finocchiaro l'ha annunciata all'assemblea costituente del Pd, mettendola nero su bianco in una lettera aperta.

"Mi conoscete - scrive la Finocchiaro - e conoscete la mia storia politica. Sapete da dove vengo. Da una terra magnifica e mortificata. Non devo raccontarvi niente dei suoi splendori, delle sue miserie, dei suoi onori. Ancora ieri oltraggiata dalla vicenda Cuffaro, per la quale prima che sdegnarmi, io mi sono vergognata. Per quelle foto che hanno fatto il giro del mondo, per la protervia di quel 'io resto al mio posto'.

"Una terra soffocata dalla mafia. Dove il centrodestra ha avuto, alle ultime regionali, il 64% dei consensi e governa province, comuni, città grandi e piccole. Dove tutto è estremo - prosegue - ed estrema è la contraddizione e dove occorre che sia forza la contraddizione e l'eccezione diventi regola: che gli imprenditori non paghino il pizzo, i ragazzi e le ragazze restino a lavorare in Sicilia, la qualità e l'eccellenza siano il nostro metro. Per intercettare - e per sempre - sviluppo buono, buona occupazione, modernizzazione, legalità".

"La Sicilia - sottolinea Finocchiaro - deve essere il primo approdo dell'Europa, non l'ultima propaggine dell'Italia. Ma per fare questo, perché questo circuito virtuoso si sviluppi, la mia regione ha bisogno di una rete infrastrutturale che le permetta di diventare davvero la naturale piattaforma per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un'area cruciale del mondo".

"Perché non dobbiamo fare in modo che diventi la casa comune dei giovani del mediterraneo, dove i ragazzi italiani si incontrino con quelli marocchini, algerini, egiziani, libanesi? In Sicilia è tutto più difficile. Molto. Assai più che altrove. Ma dove riuscire - spiega ancora l'esponente del Pd - è per questo molto più prezioso".

"Per questo - in questa sede che è la più autorevole del mio partito - voglio dare al mio partito, a Walter, la mia disponibilità a correre per diventare governatore della Sicilia. Lo voglio fare nell'unità del centrosinistra e se Rita Borsellino sarà con me. A lei dobbiamo molto, le dobbiamo tanto tutti".

"Chiudo con una riflessione sui miti, la Sicilia è terra di miti. Mi riferisco al mito della madre. La Sicilia è una regione maschia, rude. Non è affascinante pensare che possa toccare proprio a una donna prendersene cura? Sono convinta che si può fare. Io ci provo", ha concluso la Finocchiaro.


16/02/2008

Borsellino: "Anch'io voglio un progetto comune"

PALERMO - "Ho sentito nelle parole di Anna Finocchiaro: passione, orgoglio siciliano e non sicilianista, e un segno concreto di impegno per il cambiamento". Rita Borsellino, dopo l'intervento di Anna Finocchiaro all'assemblea del Pd a Roma, ha ribadito la sua "disponibilità ad un progetto comune per la Sicilia".

"In queste ultime settimane - continua - ho ribadito di essere disponibile solo a soluzioni unitarie. Sono convinta che c'è bisogno non solo di un'unità del centrosinistra o di una unità elettorale ma di una unità di progetto. Un'unità che dia risposte ai bisogni e anche ai sogni dei siciliani. Da domani le forze politiche della coalizione inizino a lavorare per questo. Da parte mia farò di tutto perché ciò avvenga e perché si superino le difficoltà politiche e programmatiche".

Secondo la Borsellino, "le questioni storiche della nostra terra - mancato sviluppo, mafia, mancata centralità euromediterranea - non sono interpretabili con parametri del modo di governare del centrodestra. La loro non è una divisione elettorale ma politica che ha messo in discussione, anche dal punto di vista umano, la dignità e il rispetto degli elettori".

"La società siciliana oggi ha compiuto una saldatura tra i percorsi che molti di noi da anni abbiamo messo in campo a partire dalle stragi e gli omicidi di Paolo e Giovanni e, ancora prima, con la voglia di affermare la crescita di una politica nuova di Pio La Torre e Pier Santi Mattarella, e le spinte per un'economia libera. Oggi nel nome di una cultura antimafiosa e di un'economia nuova si incontrano generazioni diverse ed è possibile realizzare quel trinomio del cambiamento che passa attraverso: legalità, sviluppo, sostenibilità".


16/02/2008

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