venerdì 15 agosto 2008

Nel Corleonese e nella Valle del Belice, più sviluppo grazie al “Gattopardo”

«Non abbiamo mai avuto la presunzione di cambiare radicalmente, in pochi anni, il modo di fare impresa e di guardare allo sviluppo nel nostro territorio. Più realisticamente, siamo riusciti ad introdurvi elementi di novità e l’idea che il “globale” e il “locale” possono in qualche modo coesistere», dice il dott. Giuseppe Vetrano, responsabile di piano del Consorzio Leader “Terre del Gattopardo”. La prima novità è stata l’avere messo insieme, attorno ad un’idea di sviluppo locale, ben 50 partner privati e 13 comuni, a cavallo tra le province di Palermo e di Agrigento (Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Menfi, Montevago, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccamena, Sambuca di Sicilia e S. Margherita Belice). Insieme, legandoli col “filo rosso” di una storia particolare, quella di don Fabrizio, Principe di Salina, il “Gattopardo”, reso famoso dal libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e dal film di Luchino Visconti. «Anche l’individuazione di un nome evocativo, capace di unire passato e presente, prefigurando un’ipotesi di futuro, costituisce un investimento immateriale fondamentale per lo sviluppo di questo vasto territorio», aggiunge il dott. Vetrano, da anni impegnato a dare forti stimoli allo sviluppo locale, indispensabile per la crescita equilibrata di un’area, all’interno della quale gli operatori economici siano sempre più in grado di sostenere il confronto col mercato globale.
D’altra parte, i programmi “Leader”, finanziati dall’Unione Europea, di concerto con gli Stati membri e con le Regioni d’appartenenza, per la limitatezza delle risorse impiegate e per la stessa filosofia che li anima, fondamentalmente non sono investimenti di natura economica, ma interventi di animazione sociale, culturale ed economica. Hanno lo scopo, cioè, di stimolare lo sviluppo locale e le imprese che operano nel territorio, aiutandole a darsi una “mission” e, conseguentemente, ad ammodernarsi, a fare “filiera”, a costruire reti commerciali. Contemporaneamente, hanno l’obiettivo di potenziare il tessuto socio-culturale che li circonda, nella consapevolezza che un territorio è complessivamente più competitivo se crescono tutti gli “attori” che vi operano.
Il Consorzio Leader “Terre del Gattopardo” ha la sede principale a Bisacquino e una sede secondaria a Sambuca di Sicilia. Insieme a Vetrano, della struttura di vertice fanno parte il presidente Calogero Impastato, ex sindaco di Montevago; il responsabile amministrativo e finanziario Sebastiano Canzoneri, segretario provinciale della CNA, il responsabile della ricerca e della comunicazione Gori Saracino e le assistenti di Piano Margherita Gaudiano, Anna Fucarino e Maria Marchese. «La società – si legge nello statuto – (…) si propone di proseguire e consolidare le politiche attuate sul territorio con le precedenti iniziative di sviluppo locale ed in particolare del programma di iniziativa Comunitaria LEADER con i GAL (gruppi d’azione locale) “Terre Sicane” e “Terre del Sosio”, promuovendo azioni integrate elaborate ed attuate nell’ambito di partneriati attivi a livello locale, nonché l’attuazione di strategie originali di sviluppo sostenibile integrate, di elevata qualità, concernenti la sperimentazione di nuove forme di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, di potenziamento dell’ambiente economico, al fine di creare posti di lavoro e di miglioramento della capacità organizzativa delle comunità interessate». Un programma ambizioso, tradotto nel piano operativo 2005-2008, che si sta avviando alla conclusione.
Con quali risultati? «Possiamo affermare con soddisfazione – dice il responsabile di piano del Consorzio “Terre del Gattopardo” – che già a giugno avevamo speso il 75% delle risorse messe in campo per il sostegno delle azioni programmate. Quindi, penso che stiamo centrando perfettamente gli obiettivi». Sono diverse le imprese, le associazioni e le cooperative del territorio che hanno partecipato ai bandi e alle azioni promosse dal Leader. «Nella scelta dei soggetti da sostenere – spiega ancora Vetrano – abbiamo privilegiato le “reti”, cioè la capacità e la voglia delle imprese e delle associazioni di fare gruppo, di mettersi insieme, per essere più forti e competitive, ma anche per potenziare lo spirito di collaborazione e il reciproco sostegno. Ed ha funzionato benissimo». Infatti, associazioni e imprese che prima non si conoscevano e non avevano nessun tipo di rapporto, adesso, grazie all’esperienza Leader, collaborano e crescono insieme. «La scommessa vera di questi tre anni – dice Vetrano – è stata quella di costruire delle reti commerciali condivise. Abbiamo constatato, infatti, che diverse imprese locali sono ormai perfettamente in grado di produrre beni di alta qualità, ma hanno serie difficoltà a commercializzarli. Da qui l’idea di costruire una rete commerciale, che già coinvolge 5 imprese del nostro territorio nei settori vitivinicolo e olivicolo. Con questa “rete” si stanno già sperimentando importanti sbocchi commerciali in Germania, in Olanda ed in Inghilterra».
Dino Paternostro
16 agosto 2008

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