sabato 11 ottobre 2008

Corleone. Dopo un anno di amministrazione Iannazzo, nessuno dei grandi problemi della città è stato avviato a soluzione...

Più che le cose fatte (tutte di ordinaria amministrazione), sono emerse le cose non fatte dalla relazione annuale, che il sindaco di Corleone Nino Iannazzo ha illustrato nella seduta del consiglio comunale di mercoledì scorso. Con tutto il rispetto per il lavoro quotidiano che un amministratore comunale fa, appare (per esempio) piuttosto azzardato rivendicare dei meriti nell’aver realizzato i lavori di riqualificazione di un tratto di corso dei mille, già progettato, finanziato ed appaltato dalla precedente amministrazione comunale. Come appare eccessivo entusiasmarsi per la visita degli alunni della scuola elementare in consiglio comunale. Per Iannazzo e la sua giunta sarà stata la “prima volta”, ma Corleone momenti di esaltante partecipazione civica dei suoi cittadini (grandi e piccini) ne ha visti parecchi dagli inizi degli anni ’90 in poi…
Assordante, invece, è stato il silenzio sui “buchi” grandi come voragini dell’attività amministrativa. Il sindaco, infatti, non ha detto una-parola-una sull’attivazione del caseificio di contrada “Noce”. L’immobile e le attrezzature, costati parecchi miliardi delle vecchie lire, giacciono lì, vero monumento allo spreco, senza che gli amministratori comunali abbiano uno straccio d’idea su come farli funzionare.
Assordante è stato il silenzio sul mercato ortofrutticolo di contrada “S. Lucia”. È stato ultimato e collaudato, ma anche in questo caso non c’è un’idea sul modo in cui farlo funzionare. Ed anche questa struttura è costata parecchi soldi.
Sempre assordante è stato il silenzio sull’area per lo sviluppo artigianale di contrada “Frattina”. I primi 13 lotti sono stati completati ed assegnati, ma molte delle ditte assegnatarie dicono che non firmeranno il contratto perché non molto interessate o perché non in grado di affrontare l’investimento, o… o… I termini di scadenza del bando per l’affidamento di altri 30 lotti sono stati riparti ben due volte, si sta preparando la terza riapertura, ma solo 6 artigiani hanno presentato istanza. Si sta preparando un altro flop, ma l’amministrazione comunale non fa nulla per offrire ad aziende siciliane e/o nazionali una parte dei lotti di contrada “Frattina”.
Non parliamo (il sindaco quasi non ne ha parlato) della discarica che si sarebbe dovuto riaprire dal 2002, ma ancora giace lì, in contrada “Ponte Aranci”, mentre gli auto-compattatori dell’Ato Alto Belice Ambiente vanno a scaricare (a costi altissimi, che pagano i cittadini) i rifiuti a… Bellolampo. E non parliamo del fatto che a Corleone sostanzialmente non si fa raccolta differenziata dei rifiuti, nonostante gli obblighi di legge, la necessità di tutelare l’ambiente e i risparmi che ne potrebbero derivare.
E non parliamo del pauroso “buco” nel bilancio comunale: ben 2 milioni e 600 mila euro di debiti che dal 2005 ad oggi non si riescono a pagare, perché l’amministrazione comunale spende di più delle sue entrate e non riesce (non ha adottato nessun serio provvedimento) ad aumentare le entrate e a diminuire le spese. Insomma, salvo miracoli, siamo davanti ad un disastro annunciato…
d.p.
11 ottobre 2008

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