giovedì 5 marzo 2009

Corleone. Diario dai campi di lavoro antimafia. Assegnato alla coop Lavoro e non solo il laboratorio per i legumi

Il Consorzio Sviluppo e Legalità ha assegnato alla Cooperativa Lavoro e Non Solo il Laboratorio di Legumi. L'immobile, bene confiscato a Totò Riina, si trova lungo la strada statale che collega Corleone a Marineo, in località Drago, uno dei luoghi di maggior impegno del movimento contadino siciliano. Questo laboratorio segna una nuova stagione dell'impresa sociale della Cooperativa. Infatti, per la prima volta si attua e si pratica un azione di "filiera corta". Fino ad oggi i legumi (cicerchie, ceci e lenticchie) venivano inviati in Umbria, a Colfiorito, dove venivano sistemate e confezionate per poi essere immesse nella commercializzazione. La passata di pomodoro viene trasformata in Sicilia, ma i pomodori vengono spostati di ben 140 km, così accade per la farina, perchè il mulino non è nella zona del corleonese. Pensate, ancora oggi il grano viene spostato in Lombardia, dove viene trasformato in pasta!!!! Ecco, in questo caso i legumi, coltivati e raccolti nei terreni confiscati del corleonese, verranno sistemati e confezionati lì e non avranno un servizio conto terzi ma sarà la stessa Cooperativa Lavoro e Non Solo a concludere la filiera. Un piccolo risultato, ma del quale siamo molto fieri. Molti sono i soggetti e le persone da ringraziare, che hanno condiviso questo percorso, che ha avuto anche una serie di difficoltà, penso al Consorzio Sviluppo e Legalità, alla LegaCoop e alla Cgil Toscana. Infine, questo laboratorio significa anche qualcos'altro: l'opportunità per tanti coltivatori diretti "onesti" del Corleonese di poter trasformare e confezionare il loro prodotto senza ricorrere a scelte "obbligate o grigie"!! Un bel segno di libertà economica dove non sempre questo è consentito. Chissà cosa potrebbero pensare i tanti compagni coltivatori e militanti della Federbraccianti, che hanno subito su quei terreni repressione e umiliazioni per rivendicare il diritto a lavorare terre lasciate incolte dagli agrari in collusione con i mafiosi e alcuni politici!? Vivere la loro eredità politica, sociale e sindacale è bellisssimo e costruire processi di "cambiamento reale" e non mediatico a Corleone genera e rafforza la speranza che questo sia possibile anche in tutto il Paese. Luca nel suo breve diario è chiaro!! Per Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone, la necessità di aggiornare il suo bellissimo straordinario repertorio di storia dell'antimafia sociale. Anche lui (insieme ad altri) sta lavorando da mesi per un altro percorso di filiera corta nel corleonese, non svelo la notizia, ma vi posso assicurare che ci troveremo davanti ad una novità eccezionale. Il cambiamento reale continua, i volontari del Progetto “Liberarci dalle Spine” sono già oggi e lo saranno nei prossimi mesi i protagonisti!
Maurizio Pascucci
Esecutivo Arci Toscana
Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine

FOTO. Dall'alto: il laboratorio di legumi; Dino Paternostro (a sx) con gli studenti alla Camera del lavoro.

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