lunedì 30 marzo 2009

Fini ai giovani: "La mafia è una dittatura. Bisogna ribellarsi con le armi della legalità"

Il presidente della Camera incontra gli studenti in Sicilia. "La politica garantisca trasparenza e la forza dell'esempio" E cita Kennedy: "Non chiedetevi ciò che lo Stato può fare per voi ma ciò che voi potete fare per lo Stato"
BAGHERIA (Palermo) - "La mafia è una dittatura, può togliere la vita, la libertà, e può cancellare la dignità delle persone e dei popoli. Come si fa contro le dittature, bisogna ribellarsi contro la mafia". Ha usato parole forti il presidente della Camera Gianfranco Fini rivolgendosi ai ragazzi che hanno partecipato a Bagheria alla cerimonia conclusiva dell'anno accademico del Parlamento della Legalità. E ha sottolineato che "contro le dittature si usano le armi, contro la mafia le 'armi' sono la legalità e il rispetto delle leggi". "Se non vogliamo che ci siano legami con la mafia, chi rappresenta il popolo, la politica, deve garantire trasparenza e la forza dell'esempio e del comportamento", ha proseguito il presidente della Camera, rimarcando che "c'è ancora da fare". Fini ha invitato gli studenti a "non votare chi vi dice dammi il voto e poi io ti dò un posto di lavoro". "E' questo - ha detto - il comportamento che ha portato capi mandamento e boss a dire 'ci pensiamo noi'". Secondo Fini, è lo Stato che deve garantire la selezione di coloro che meritano e non i boss "perché chi si impegna deve andare avanti". "Negli ultimi anni - ha sottolineato - sono stati fatti grossi passi in avanti che dobbiamo salutare con soddisfazione: oggi la luce c'è, lo Stato ha reagito, è cresciuta la volontà nella società di non calare il capo". "Lo Stato ha tolto la roba ai mafiosi. Lo Stato è passato dalla difensiva all'attacco: è un simbolo con cui si vuole rendere liberi i ragazzi oggi per farli diventare grandi domani", ha aggiunto Fini. Parole tanto più significative in quanto pronunciate nella sede del Centro studi del Parlamento della legalità, che sorge in un immobile confiscato alla mafia. E ancora: "Io sono qui perché le istituzioni non possono apparire solo la sera dalle televisioni ma devono essere tra la gente. Solamente stando tra la gente sono credibili". Rivolgendosi alla platea Fini ha quindi aggiunto: "A chi chiede 'chi te lo fa fare' rispondi con una pernacchia, dicendo 'lo faccio anche per te che non hai il coraggio'". Il presidente della Camera ha citato anche John Fitzgerald Kennedy, invitando a un impegno diretto e personale i giovani: "Per vincere contro la mafia bisogna guardare dentro se stessi. Bisogna liberarsi dalla pigrizia e dalla convinzione che tanto ci pensa qualcun altro. Un grande presidente americano disse 'non chiedeteci cosa l'America può fare per voi ma cosa voi potete fare per l'America' e io lo dico a voi giovani: 'non chiedetevi cosa può fare lo Stato per voi, ma quello che voi potete fare per lo Stato'".
(La Repubblica, 30 marzo 2009)

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