domenica 22 novembre 2009

Dalla CGIL netta contrarietà all'emendamento che consente la vendita dei beni confiscati alle mafie

La maggioranza di Governo ha approvato al Senato un emendamento alla Legge Finanziaria che rende possibile la vendita dei beni sequestrati alle mafie, che fino ad oggi potevano essere utilizzati solo a fini sociali. Questa modifica della Legge Rognoni-La Torre e della legge 109/96, l'unica legge antimafia d'iniziativa popolare e approvata alla unanimità dal Parlamento nel 1996, mette in discussione profondamente la scelta e lo spirito della legge 109/96, sui beni sequestrati alle mafie, che completava la legge Rognoni-La Torre, e impediva alle mafie di tornare in possesso dei beni a loro confiscati, assegnandoli a Enti locali e cooperative per fini sociali e non di lucro, con l'intento di avere un forte impatto sulle popolazioni e di costruire un circuito di una economia legale, fortemente alternativa a quella illegale mafiosa. Decidere oggi la vendita dei beni confiscati, se entro 90 giorni non verranno assegnati, significa non avere nessuna certezza che i beni non torneranno alle mafie, basterà avere un prestanome incensurato che acquisti oggi, per poi gestire per nome e per conto della mafia il bene o rivenderlo senza alcun controllo dopo qualche tempo. La CGIL aveva da tempo richiesto la costituzione di una autonoma Agenzia di gestione dei beni confiscati e di una banca che certamente avrebbero accelerato la assegnazione e gestione a fini sociali e produttivi dei beni confiscati, ma questo non si è fatto, nemmeno nel pacchetto sicurezza, e oggi con la impellente necessità di reperire risorse per la Giustizia e la Sicurezza, a cui si sceglie di assegnare le risorse ricavate, si propone la vendita dei beni confiscati alle mafie.Senza l'Agenzia per i beni confiscati, e la gestione e le eventuali vendite nelle mani del Demanio, i tempi di assegnazione rimangono lentissimi, e molto superiori ai 90 giorni previsti, e si arriverà perciò sicuramente alla vendita di tutti i beni. Con questo ulteriore provvedimento, dopo lo scudo fiscale che già consente a mafiosi e narcotrafficanti di ripulire nell'anonimato i propri capitali all'estero, si conferma la linea ambigua e bivalente, di questo Governo che da una parte vuole affievolire sempre più la lotta alla azione economica e finanziaria delle mafie, mentre, con le catture dei boss latitanti, celebra successi innegabili e di grande impatto mediatico ed emotivo, contro l'azione mafiosa militare e di controllo del territorio. Per questi successi anche la CGIL esprime il proprio indiscusso apprezzamento per le forze di Polizia e della magistratura. La CGIL chiede che la Camera dei Deputati riesca a far ritirare del tutto l'emendamento del Governo, e lanci l'approvazione di una legge per la istituzione di una Autonoma Agenzia per la gestione e l'assegnazione dei beni confiscati.
NELLA FOTO: Villa Riina a Palermo

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