venerdì 8 gennaio 2010

Fiat, mercoledì sciopero e corteo, l'ha deciso il consiglio di fabbrica. Scajola apre alla cordata siciliana

Gli operai della Fiat di Termini Imerese sciopereranno mercoledì prossimo. La decisione è stata presa dal consiglio di fabbrica. Prevista, nello stesso giorno, una manifestazione a Palermo, davanti Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale. La mobilitazione è stata organizzata per sollecitare la Regione a intervenire con «provvedimenti concreti» in difesa dello stabilimento del Palermitano, dove in base al piano del Lingotto a partire dal 2012 si fermerà la produzione delle auto. Durante il consiglio di fabbrica si è discusso anche di sostegno al reddito per i lavoratori metalmeccanici, i cui salari risentono dei lunghi periodi di cassa integrazione e degli scioperi. L'ipotesi è quella di creare un apposito conto corrente in cui far confluire le integrazioni ai salari. Lunedì, infine, è in programma l'assemblea dei dipendenti Fiat. Di Pietro. «Se la Fiat intende disimpegnarsi da Termini Imerese, venda impianti, terreni e autorizzazioni dello stabilimento alla Regione siciliana al prezzo simbolico di un euro affinché la pubblica amministrazione promuova una gara internazionale per cedere il pacchetto a un grande produttore automobilistico straniero». È la proposta di Italia dei valori, illustrata questa mattina a Palermo dal leader del partito assieme a Maurizio Zipponi, responsabile lavoro di Idv. «Non è una proposta campata in aria, né una provocazione politica - dice Di Pietro - Sappiamo che c'è un grosso produttore internazionale interessato e abbiamo il concreto timore che ci sia un'operazione di speculazione finanziaria di quell'area industriale da parte di qualche pseudo imprenditore del nord, che si ritroverebbe ad avere valore aggiunto da un'area acquistata con quattro soli. Non possiamo accettare - aggiunge - che la Fiat continui a prendere finanziamenti buttando nel cesso quello che non le serve più e mandando nella discarica migliaia di posti di lavoro. Il Lingotto lasci fare ad altri quello che non vuole fare più a Termini Imerese. Presenteremo la nostra proposta lunedì alla presidenza del Consiglio dei ministri». Scajola. «La notizia dell'esistenza di una cordata per Termini Imerese è interessante». Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola al quotidiano "Mf-Milano finanza" sottolineando che è «ovviamente da verificare e approfondire». Il riferimento è alla cordata guidata da Simone Cimino, imprenditore milanese di origine siciliana, gestore e presidente del fondo di private equity Cape che vorrebbe riconvertire l'impianto alla produzione di auto a propulsione ecologica. Dice il ministro: «Il fatto che sorgano cordate di imprenditori disposte a impegnarsi in progetti seri di produzione di veicoli ecologici mi sembra un segnale positivo». Scajola spiega che il tavolo su Termini Imerese con azienda, sindacati e Regione siciliana deciso nella riunione di Palazzo Chigi del 22 dicembre sarà «la sede per cominciare a valutare questo ed eventuali altri progetti». Nel ricordare che «il governo e la Regione siciliana hanno già destinato circa 400 milioni all'infrastrutturazione e al sostegno della ristrutturazione di Termini Imerese», Scajola precisa poi che «sono risorse disponibili per sostenere il progetto o i progetti destinati al mantenimento e al rilancio del polo industriale siciliano».
(La Repubblica, 08 gennaio 2010)

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