domenica 3 gennaio 2010

Lombardo punta sul Partito democratico. "All'Ars, grazie a loro avremo sessanta voti"

di Massimo Lorello
PALERMO - Raffaele Lombardo scommette sul Pd. Confida, il governatore, nel supporto che all'Assemblea regionale dovrebbe ricevere dai deputati democratici.
«Abbiamo fiducia nel Pd - dice Lombardo - Possiamo contare sulla sua disponibilità perché è alla base di questo governo. Così, una volta per tutte, smentiamo la storia dei numeri insufficienti. In aula non saremo trenta ma circa sessanta, considerando i deputati del Partito democratico».Come si svilupperà concretamente il rapporto con i democratici? Lombardo spiega: «Quando il governo regionale elaborerà un disegno di legge si preoccuperà di trovare preliminarmente, assieme al Pd, un punto di sintesi». Poi però aggiunge: «Mi prefiggo di incontrare anche gli altri capigruppo e i singoli deputati che vogliono partecipare alle riforme». Insomma, priorità al Pd ma chi vuole collaborare si accomodi pure. Certo è difficile pensare a un aiuto del Pdl lealista (cioè l'area Alfano-Schifani) o dell'Udc usciti entrambi dal governo dopo avere fatto parte della maggioranza che ha portato Lombardo a Palazzo d'Orleans.Di questi cambiamenti in corso d'opera ha parlato nell'omelia di Capodanno, il vescovo di Palermo Paolo Romeo. E non lo ha fatto certo per complimentarsi con Lombardo, criticato pure a proposito della vertenza Fiat di Termini Imerese. Il governatore ribatte. «Sulla Fiat, sappia monsignor Romeo che è l´azienda torinese a permettersi di dribblare il ministro delle Attività produttive. Quanto all´amministrazione siciliana sappia che non c´è stato alcun ribaltone. Anzi, abbiamo fatto sì che il Pdl si comportasse con coerenza tra aula e giunta. Come non ricordare il documento di programmazione economica e finanziaria approvato dagli assessori lealisti e bocciato dai deputati della stessa area?».Sulle riforme, dopo aver promesso che la riorganizzazione della burocrazia regionale, già diventata legge, verrà completata nel minor tempo possibile, Lombardo detta le linee guida del nuovo piano rifiuti: «Punteremo sulla raccolta differenziata. Quello che resterà dell'immondizia dopo tutti i cicli di trattamento potrà essere bruciato. Come fare ce lo dirà la commissione che abbiamo costituto per occuparsi del problema e che ha appena ultimato la sua relazione. Io brucerei il minimo indispensabile, evitando di costruire un grande termovalorizzatore. Meglio alcuni piccoli impianti. Quanti? Lo stabiliremo con tutti coloro che avranno un ruolo nella riforma. Elaborato il disegno di legge, mi aspetto un dibattito aperto e approfondito all´Ars con le correzioni e le integrazioni che l´assemblea riterrà opportune».Infine i nuovi assessori: «Ogni componente del nuovo governo - dice Lombardo - rappresenta se stesso e la sua competenza. Non ci sono differenze, da questo punto di vista, tra i sei assessori tecnici e i sei politici. E sulle deleghe non ci sono stati malumori».
(La Repubblica, 03 gennaio 2010)

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