lunedì 1 marzo 2010

Palermo, in mostra "L´Ora" degli anni ruggenti

di Antonella Romano
Esposte allo Steri le copertine del piccolo grande giornale di Nisticò . I titoloni forti e centrati, le immagini choc, le edizioni straordinarie per dare conto degli ultimissimi fatti, le grandi inchieste. Sono i vent´anni in cui la fabbrica di notizie del giornale L´Ora, sotto la direzione di Vittorio Nisticò, non smette di sfornare prime pagine che segnano la storia civile di Palermo. Articoli e inchieste che dal 1955 al 1975 danno alla voce del piccolo grande giornale di frontiera, in quegli anni schierato dichiaratamente a sinistra, con la forza di diventare il centro del dibattito politico, culturale, economico e di dare impulso, con le inchieste dei cronisti sulla mafia, alle indagini dei magistrati e a quelle della commissione parlamentare antimafia. I titoli attraverso i quali si è snodata la storia del giornale fanno parte della mostra che si potrà ammirare lunedì allo Steri (dalle 9,30 alle 19) in occasione della giornata di studi su L´Ora di Nisticò, organizzata dall´Istituto Gramsci, dall´Ordine dei giornalisti, dall´Università e dalla Biblioteca centrale della Regione. Venti anni di battaglie per la Sicilia, la libertà e la giustizia, una carrellata di 55 pagine in versione integrale dello storico giornale sistemate in 25 pannelli a due facciate. C´è la prima pagina del 15 gennaio 1964 presa a simbolo del convegno, col titolo "La mafia ci minaccia, l´inchiesta continua" e i resoconti dell´attentato al tritolo contro la sede dell´Ora. «Fu quest´attentato a mettere in moto l´antimafia - ricorda l´ex senatore Michele Figurelli, presidente dell´Istituto Gramsci - Nisticò fu sentito dalla commissione antimafia e consegnò un suo memoriale». Il 22 settembre del 1970 il giornale lancia un appello dal titolo in prima pagina "Aiutateci". È l´invito a contribuire alle ricerche del giornalista Mauro de Mauro, scomparso da cinque giorni. «Partecipate alle nostre ricerche - invocano i giornalisti - anche un minimo indizio è prezioso». Il 29 ottobre del 1972 "Assassinato perché cercava la verità" è il titolo per la morte di un altro cronista del quotidiano Giovanni Spampinato, il corrispondente da Ragusa, ucciso a soli 25 anni. Molte le pagine scelte per i legami con l´attualità. In un pannello c´è il reportage di Giuliana Saladino "Ho visto nascere la 500 siciliana" sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. È l´8 marzo del 1972. Nell´articolo "Dalla zappa alla catena di montaggio" la Saladino racconta le speranze degli ex contadini diventati operai.

Il titolo "Pericoloso!" spicca sopra la foto di Luciano Liggio. Il reportage, firmato da Felice Chilanti, ripercorre la sanguinosa carriera di Liggio, boss emergente di Corleone, all´interno di un´inchiesta pubblicata nel 1973. Ci sono le prime pagine sulla strage di Ciaculli, sull´assassinio del sindacalista di Sciara Salvatore Carnevale, sull´8 luglio 1960 di Palermo, con i tre morti e i 130 feriti. Dalle faide di mafia alla politica: il 7 dicembre 1970 la cronaca politica dà conto delle dimissioni del sindaco, il titolo è "Ciancimino se ne va".

Tra le collaborazioni di intellettuali, era di casa Leonardo Sciascia, protagonista per due volte di due importanti appelli sul giornale che fanno scalpore in tutta Italia: uno firmato da 900 intellettuali contro il malgoverno, e l´altro contro l´abolizione del divorzio.
(27 febbraio 2010)

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