martedì 29 giugno 2010

La gaffe letteraria del "bibliofilo" Dell'Utri

di Jolanda Bufalini
Ma cosa dice il senatore Dell'Utri confermando davanti ai microfoni che per lui Vittorio Mangano è un eroe, “il mio eroe” come in Dostoevskij, “nelle prime pagine dei Fratelli Karamazov”? Un errore da far aggrinciare ogni poro pilifero, da allappare i denti come quando si morde un'albicocca acerba.
Dice: “Il mio eroe, come nei Fratelli Karamazov, se prendete le prime pagine. Andrew....non so come si chiami in russo...”. Andrew sarebbe Andrej in russo, ma non c'è nessun Andrej nei Fratelli Karamazov. Aliosha si chiama l'eroe di Dostoevskij, Aleksej Fiodorovic Karamazov, il più piccolo dei fratelli, il fraticello di cui Dostoevskij scrive “sono il primo a sapere che si tratta di tutt'altro che di un grand'uomo”.
Errore incredibile per un bibliofilo. Ama i libri in che senso? L'edizione rara, la rilegatura, la quarta di copertina, magari, e le prime righe del testo? Non l'incipit, in questo caso, che quella a cui ha fatto riferimento è solo una nota, una breve prefazione dell'autore al lettore. A ben guardare tutto questo un senso ce l'ha, perché rivela il rapporto del senatore Dell' Utri con la cultura: un vestito, una maschera, latinorum dell'avvocato Azzeccagarbugli, sabbia da gettare negli occhi degli ingenui che copre gli interessi veri della vita: potere e affari.
Eppure, se il senatore limitrofo a Cosa Nostra avesse avuto il tempo e la pazienza di andare fino in fondo al romanzo fiume racchiuso, nella edizione economica Einaudi, in due volumi, avrebbe trovato davvero il “suo eroe” perché Vittorio Mangano nei Fratelli Karamazov c'è e risponde al nome di Smerdjakov. Il servo. Ambiguo e fedele al tempo stesso. Vero eroe del romanzo perché è nel suo specchio che il complesso Ivan vedrà riflessa la propria abiezione.
Smerdjakov, dal nome parlante, è colui che fa la chiamata a correo. Ma non davanti alla giustizia, cosa che avrebbe rappresentato una liberazione catartica per i fratelli. Smerdjakov parla senza testimoni, solo davanti a quello che considera il suo cattivo maestro. Non gli interessa la giustizia davanti al mondo ma il ricatto e la vendetta. Valori omertosi che condivide con Vittorio Mangano. Ma lui è un eroe di carta e quello di cui stiamo parlando è letteratura...
L'Unità, 29 giugno 2010

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