sabato 2 ottobre 2010

Lettera aperta a Papa Benedetto XVI, in occasione della sua visita a Palermo

Papa Benedetto XVI 
Caro fratello, questa domenica Lei viene a Palermo, nella mia ospitale città; Le dò il benvenuto. Ma vorrei dirle, chiederle, brevemente alcune cose. Sa quanto costa la sua visita di poche ore? Dal locale "Giornale di Sicilia", risulta che il costo previsto è di almeno 2.000.000 di euro. Per una Messa, un "incontro con il clero", e un "incontro con i giovani". (Io non vado a messa, non sono ordinato, né sono giovane; dunque non potrò incontrarla?)
Le faccio un paio di esempi di questa spesa:
- amplificazione: 300.000;
- stuoia su cui camminerà in Cattedrale: 3.000;
- transenne: 200.000;
- copertura momentanea in sabbia degli artistici birilli del Foro Italico: 80.000;
Lo sapeva?... non è un po' scandalizzato?
Lo sa che cosa ci farebbe, questa sofferente città, con due milioni di euro? Sa, per esempio, quante famiglie vivono senza casa da un tempo insopportabilmente lungo? Sono centinaia. Sono gli ultimi di questa città. Sono quelli che avrebbero anche voluto incontrarla, parlare con Lei della loro condizione. Ma sa perché non potranno incontrarla, nemmeno da lontano?
Per 2 motivi:
- nel calendario della sua visita, sono previsti "il clero" e "i giovani"; ma non "i senza casa", o "gli ultimi" in genere. Chi ha fatto questo calendario? perché lo ha fatto così?
- questi "ultimi" volevano, nello stesso giorno della Sua visita, far sentire la propria voce (da sempre ferma ma pacifica) alla cittadinanza, organizzando una "piazza tematica" su questa città altra, emarginata, che si organizza e si difende come può dai disastri sociali e umani, provocati e iterati da una amministrazione a dir poco dissennata; ma la Questura lo ha vietato. Sa com'è, motivi di "sicurezza".
Quale sicurezza, fratello Ratzinger (mi creda, le rivolgo questo appellativo con sincerità, e con il rispetto che si deve a tutti)? La Sua, forse? ma Lei, non si sente abbastanza al sicuro, ospitato in questa città accogliente? Lei crede veramente che occorresse spendere per esempio 200.000 euro per transennare 25 km di strada, per separare fisicamente Lei dalla popolazione?
Che cosa si vuole separare? Chiediamocelo, vuole?
Lo sa quanto era ordinata e visitata la Cattedrale, anni fa, nei giorni in cui i senza casa - anziani, donne incinte, bambini piccoli... persone pericolose - la presidiarono per protestare contro una situazione insostenibile? lo sa quanto era pulita, nonostante l'allora Arcivescovo De Giorgi avesse ordinato la chiusura dei bagni (un'azione genuinamente cristiana)?
Quale sicurezza?
Forse la "sicurezza" di tenere separate le coscienze delle persone: di nascondere, agli occhi di parte della città, e dopodomani ai Suoi occhi, questa altra città che soffre e protesta civilmente.
Vorrei che Lei sapesse tutte queste cose. E che si esprimesse in modo forte e chiaro contro questo orrore, contro questa umiliazione continua dell'umanità. Con la stessa veemenza di Gesù che cacciò i mercanti dal tempio; o almeno con la stessa veemenza di Karol Wojtyla, che qui vicino tuonò senza mezzi termini contro la mafia. Vorrei che uscisse a piedi dal suo percorso asettico di poche ore, dalla sua carissima stuoia, dalle scandalose transenne, e che provasse a Incontrare la città che soffre. Vorrei che queste non fossero soltanto fantasie un po' deliranti di un anziano laico, che in quanto tale non avrà titolo per "incontrarla". Anche se ne avessi titolo, non vorrei mai "incontrarla" là dove non c'è spazio e voce per gli ultimi. Le auguro, con un filo sottilissimo di speranza, di Incontrare la vera Palermo.
Benvenuto, comunque.

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