mercoledì 6 ottobre 2010

Un "grande" risultato: dopo la "missione" a Palermo del sindaco Iannazzo, 24 posti in meno all'ospedale di Corleone...

Ecco cosa scriveva lo scorso 1° ottobre “Corleone in…forma”, periodico di informazione sull’attività amministrativa del Comune di Corleone, sotto il titolo “Ospedale: il Sindaco di nuovo in azione”: «Incontro interlocutorio fra gli amministratori dei Comuni del Corleonese e delle Petralie con il Direttore dell'ASP di Palermo Salvatore Cirignotta. A guidare la delegazione il sindaco di Corleone Nino Iannazzo che ha voluto incontrare il manager di Palermo in ordine alla nuova pianta organica del presidio ospedaliero dei Bianchi di Corleone. Nei giorni scorsi i primi cittadini del territorio ed i rappresentante dei lavoratori del nosocomio avevano valutato la proposta di pianta organica redatta dell'ASP rilevando alcune deficienze che potrebbero comportare dei disservizi. Oggi l'incontro per chiedere al Direttore la modifica del documento di programmazione. Un'apertura è stata data da Cirignotta che si è riservato di comunicare, nei prossimi giorni, le considerazioni in ordine alle proposte prospettate».
Dopo l’incontro, guidato dal sindaco di Corleone Nino Iannazzo, il direttore generale dell’Asp di Palermo ha modificato la pianta organica dell’ospedale di Corleone, inserendo un medico in più nell’Unità Operativa Semplice di Ostetricia e Ginecologia, ma cancellando l’Unità Operativa Semplice “Medicina fisica e riabilitazione”, con i seguenti posti di organico: 2 medici, 8 infermieri, 7 fisioterapisti, 2 logopedisti e 5 operatori socio-sanitari. “Il sindaco di nuovo in azione” ha ottenuto, quindi, un posticino di medico, in cambio della cancellazione di ben 24 posti di organico. Se i risultati sono questi, sarebbe stato meglio che il sindaco Iannazzo se ne fosse rimasto fermo e immobile a Corleone. E gli consigliamo di non tentare nuove azioni, per non farci correre il rischio che venga chiuso l’intero ospedale!

Battute a parte, è davvero manifestazione di infantilismo politico partire da soli per combattere la difficile e impegnativa battaglia per la difesa del nostro ospedale. L’esperienza dimostra che i risultati concreti e positivi si ottengono solo quando un territorio è capace di realizzare la massima unità tra le forze politiche, sindacali e sociali. Come nei mesi scorsi, quando la Cgil e il Pd hanno coinvolto tutte le forze disponibili, ottenendo due incontri con l’assessore Russo, il ripristino del servizio di salute mentale (Spdc) con più posti-letto e l’attivazione dell’Unità Operativa Semplice di Ostetricia e Ginecologia. Successivamente, il sindaco Iannazzo e il Pdl si sono assunti la grave responsabilità (per scopi di parte) di rompere quell’unità, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Prima che sia troppo tardi, bisognerebbe tornare immediatamente indietro. All’unità che consente di ottenere risultati. (d.p.)

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