sabato 26 gennaio 2008

Giornalisti sotto assedio e minacciati. Dedicato a loro il premio "Mario Francese" 2008

Animata tavola rotonda sull'emergenza informazione nell'Isola. Villa Cattolica ha ospitato l'incontro conclusivo dell'iniziativa organizzata dall'Ordine di Sicilia per ricordare il cronista ucciso dalla mafia nel 1979. Il premio assegnato all'autore di un reportage televisivo su Gianfranco Siani del "Mattino" di Napoli, assassinato nel 1985. Targhe alle redazioni siciliane di Ansa e Rai, e ai giornalisti Lirio Abbate, Nino Amadore, Dino Paternostro, Federico Orlando e Francesco Massaro. Riconoscimenti anche a tre tesi di laurea. Inaugurata la mostra "una vita in cronaca" e intitolata a Francese una via di Aspra.

Nel nome di Mario Francese una pluralità di voci si sono date appuntamento a Bagheria in occasione del premio intitolato alla memoria del cronista del Giornale di Sicilia, assassinato dalla mafia il 26 gennaio del 1979. Circa 200 tra giovani, giornalisti, appassionati del mondo dell’informazione hanno affollato stamani la sala convegni di Villa Cattolica.Sono le immagini in bianco e nero di Gianfranco Siani, cronista de "Il Mattino" vittima della camorra ad aprire l’edizione di quest’anno. Gianluigi De Stefano è il realizzatore del reportage andato in onda su Raidue nell'ambito della trasmissione "La storia siamo noi" ed è anche il vincitore del Premio Francese 2008 per “il qualificato esempio di informazione agile e approfondita”.“Ci piaceva con Giovanni Minoli, l’idea di raccontare la storia di una persona che si conosce poco", dice De Stefano: "Volevamo portare all’attenzione del pubblico il fatto che un giornalista che cerca la verità, che combatte il malaffare e si occupa di tematiche complesse, difficili e rischiose, può essere un eroe civile al pari di un magistrato o di un generale che combatte la mafia”.E il rischio che un giornalista per fare il suo lavoro debba essere un eroe lo testimoniano anche gli altri premiati di quest’anno: cronisti che hanno subito intimidazioni come Lirio Abbate dell’Ansa, o hanno visto le loro auto incendiate e distrutte come Federico Orlando di Tv 7 Partinico e Nino Amadore, corrispondente per la Sicilia de "Il sole 24 ore". C’è anche Dino Paternostro, corrispondente da Corleone per "La Sicilia" che non esita a sottolineare la capacità di resistenza di un cronista di provincia sottoposto spesso a tante pressioni sociali. E c’è Francesco Massaro del "Giornale di Sicilia" che crede “nel piccolo contributo dei giornalisti nel cambiare il mondo”.Ulteriori riconoscimenti per "l’alta qualità di informazione sui fatti di mafia", sono andati alla redazione siciliana della Rai, rappresentata dal caporedattore Vincenzo Morgante, che ha dedicato il premio ai magistrati, agli agenti di polizia e agli imprenditori che "si schierano con coraggio nella lotta contro Cosa nostra", e alla redazione siciliana dell’Ansa, diretta da Franco Nuccio: le parole del caporedattore dell'Agenzia riportano la platea alla scrivania di Mario Francese, alla sua macchina per scrivere, ricordi che lo fanno tornare presente in sala. Per la sezione tesi di laurea, i tre premi sono andati a: Valerio Droga (allievo della scuola di giornalismo "Mario Francese" dell'Università di Palermo) per una tesi sul genocidio armeno; Vincenzo Plenzick, con un lavoro sulla loggia P2 ed Egle Bernardette Zapparrata con una tesi su La7. Sono stati anche segnalati e premiati i lavori di Mariangela Vacanti ed Ermes Dovico (anche loro della scuola "Mario Francese"), Francesco Remondetta, Gaeteno Scavuzzo e Valentina D’Anna. Un’animata tavola rotonda ha fatto poi incontrare professionisti della notizia, magistrati, scrittori e funzionari di pubblica sicurezza. Franco Nicastro, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, non ha esitato a denunciare che ”l’emergenza informazione nell'Isola continua, perché la notizia è assediata: minacce, ostilità, indagini della magistratura, autocensura”. E ha aggiunto: “Siamo qui, nel nome di Mario Francese, per far sentire la nostra voce”. A Mario Francese nel primo pomeriggio è stata anche dedicata una via di Aspra, frazione di Bagheria (Palermo), dove il giornalista trascorreva le vacanze estive. Il figlio Giulio, di fronte alla nuova targa di intitolazione, ha commentato: “Mi sembra di essere tornato a casa”. Biagio Sciortino, sindaco di Bagheria ha letto la manifestazione come una “testimonianza di coraggio di una città che vuole cominciare un nuovo percorso di legalità”.Villa Cattolica ospiterà fino al 9 febbraio la mostra "Una vita in cronaca": si tratta di 29 pannelli che ricostruiscono le tappe umane e professionali del giornalista siracusano ucciso ventinove nni fa. L'esposizione, ad ingresso libero, è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19, ad eccezione del lunedì. Dall'11 febbraio i pannelli torneranno alla scuola "Mario Francese", dove sono esposti permanentemente all'edificio 15, in viale delle Scienze, a Palermo.(www.ateneonline.it - 25 gen 08 - foto di J. Tumbarello)

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